Pubblicazioni

«Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole

le tue parole cariche di te
le tue parole, madre

le tue parole, amore
le tue parole, amica»

Nazim Hikmet  -

L’amore per la parola scritta risale già ai tempi dell’infanzia ma solo dieci anni fa, quando ‘grande’ lo ero già da un pezzo, ho provato a farne un lavoro …



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PH: Laura Maria Mino

 Libri

Il romanzo
Allegra, la protagonista,  è affetta da "mal di vivere", una sensibilità dolorosa e commovente, una fame d'amore antica, un'acuta intelligenza. È in dissonanza col correre veloce dei nostri tempi, che ci impone la forza come prerequisito per esistere ed essere accettati, mentre le fragilità soccombono o si rifugiano vergognose dietro una maschera.
Il romanzo d’esordio, intenso e dolcemente dolente, di Francesca Mazzoni.
 
Mazzoni F, Una mente insolente, Il Ponte Vecchio, 2014
 
 
La silloge di poesie 
Scordatevi le fate dotate di luccicanza che siete abituati a trovare nelle favole, abbandonate l’idea che in questo libro si possano incontrare creature leggiadre e sognanti. La fata sdentata, infatti, è figura umanissima come conferma il suo sorriso sbilenco, per niente perfetto. Fata invecchiata e sgualcita dalla troppa vita che le è passata addosso, conserva tuttavia il potere tra tutti il più magico, quello di farsi attraversare dalle delusioni senza incrinarsi. Sa ancora stupirsi e questo la rende la fata più fata di tutte.
 
Dopo il successo di Una mente insolente, Francesca Mazzoni si cimenta in testi poetici di coinvolgente intensità, dotati di una carica espressiva rara: la parola vi si distende senza filtri e senza finzioni, una parola per la quale l’autrice è disposta a “sporcarsi le mani”, a rivelarsi nella oscura e trasparente pienezza di sé, non risparmiando un solo etto di inchiostro e di cuore.
 
Con uno stile decisamente originale e spesso irriverente ci affida in tal modo la sua esperienza di vita, persino le sue idiosincrasie, permettendo al lettore di partecipare e agli aneliti e alle scoperte di una donna di tesa sensibilità e soprattutto ai suoi incanti: in definitiva a un mondo in cui si soffre molto ma si gioisce ancora di più.
 
Mazzoni F, La fata sdentata, Il Ponte Vecchio, 2017
 
A quattro mani
In collaborazione con Francesca Mazzoni, Io sono io non potrà né dirsi un romanzo né un saggio. Forse potremmo definirlo un libro di avventure, per quanto nulla abbia a che fare con praterie e foreste, castelli incantati o viaggi nell’infinito. Qui si racconta infatti un’avventura reale e umanissima e se in essa il protagonista è un’eroina, si tratta tuttavia di una persona reale, fatta di carne, di fragilità ed emozioni, il cui campo di battaglia non è l’orizzonte infinito dell’immaginario bensì la vita assunta sia nella quotidianità, sia nei suoi significati assoluti.
 
L’eroina si chiama Greta ed è una giovanissima ragazza transgender la cui storia è raccontata da Cinzia, sua madre, in minute ricostruzioni di giorni e sentimenti, emozioni e progetti. Io sono io è quindi, nello stesso tempo, testimonianza e “diario di viaggio”, ricco del sapore agrodolce cui diamo il nome di vita, ma senza mai cedere al pietismo, alle consolazioni o all’autocompiacimento: racconta i fatti, presentandoli addirittura, non di rado, attraverso il filtro dell’ironia.
 
Messina C, Mazzoni F (in collaborazione con), Il Ponte Vecchio, 2020
La favola
“Aiutami a volare” nasce con l’intenzione di trasmettere ai più piccoli (e non solo!) la possibilità di trasformare i limiti in risorse e la delicatezza in una sorgente inimmaginabile di forza. La farfalla protagonista, assieme alla polverina delle ali, ha perso la capacità di volare, ma la consapevolezza di poter comunque contare su un cuore potente e allegro la rincuora e la “cura”, restituendole la pienezza. Fondamentale  è il sostegno degli insetti, come a testimoniare che solo con l’amorevolezza e la solidarietà si può fare delle barriere ponti, dei confini praterie. 

Francesca Mazzoni

La biografia
Sarebbe riduttivo indicare questo libro soltanto come la biografia di Gino Maioli, nato nel 1939, ciclista approdato alla fisioterapia, campo nel quale può vantare cinque partecipazioni olimpiche. Si presenta infatti come una sorta di "manuale sportivo-filosofico" in cui alle vicende umane e professionali fanno eco considerazioni che trascendono il dato biografico, condensate in quella frase ripetuta come un ritornello: "Male che vada, farò il contadino". La passione per la bicicletta, le sfide, le competizioni diventano qui l'occasione per snocciolare concetti preziosi, come la capacità di reinventarsi, l'empatia e la forza di certi sogni sognati coi piedi piantati per terra. Dall'incontro tra tre donne - la pluri-campionessa olimpica di canoa Josefa Idem, la scrittrice e attrice Francesca Mazzoni e la giornalista Sofia Ferranti - prende il via un tributo non solo a un personaggio irripetibile, ma anche alla 'romagnolitudine' di cui questo 'sportivo dalle mani d'oro' si fa portavoce. Certe storie meritano di essere raccontate perché sono un luogo in cui universale e particolare danzano tenendosi a braccetto.
La vita di Maioli è una di queste.

Mazzoni F, Gino Maioli Le Olimpiadi di un romagnolo, Il Ponte Vecchio, 2023

Antologie

Essere invitata a partecipare ad antologie di racconti curate da colleghi è sempre un vero piacere per me benché mi renda conto di espormi al rischio di un genere ancora bistrattato, perlomeno in Italia.
Sono abbastanza incosciente da non essermi mai tirata indietro per cui mi è capitato – talvolta desiderandolo fortissimamente – di prendere parte, assieme a penne brillanti, a testi sapientemente confezionati attorno alle tematiche più disparate.

Mi piace ricordare qui ‘Lo dice il mare’ a cura dell’amica Barbara Panetta (Ass. Culturale Il Foglio, 2017), la raccolta sulla mia terra ‘Romagnoli per sempre’ a cura di Stefano Ravaglia (Edizioni della Sera, 2021) e il libro che ha rappresentato il mio debutto sulla pagina stampata, ‘Quel che ho da dirvi’, edito da Einaudi Stile Libero (1997) sotto lo sguardo impareggiabile di Giulio Mozzi.
Di recente, ho avuto la fortuna di risultare tra le vincitrici del concorso  ‘Il corpo c’è’ indetto dalla Libreria delle Donne di Padova da cui è nata una raccolta di racconti edita dalla casa editrice Vita Activa Nuova (2023). 
Last but not least, nel 2024 è uscito il saggio curato da Andrea Giostra 'Femminicidio e narcisismo patologico' che mi auguro faccia girare a lungo e ovunque testimonianze e contributi in merito a una tematica tanto importante. 

Il corpo c'è - Antologia

Femminicidio e narcisismo patologico - Antologia

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